La bottiglia, dedicata ad Aurelio Bisol (detto Relio), un uomo che ha dedicato tutta la vita alla terra, è stata “vestita” per simboleggiare l’unione delle due storiche tradizioni del territorio di Valdobbiadene: l’arte della viticultura e l’artigianalità della filatura della seta. Anche “follare”, che dà il nome al paese di Fol, dove ha sede la Bisol, ha un duplice significato: sottoporre i tessuti a finissaggio per renderli compatti, ma anche rimescolare il mosto per spingere verso il fondo della botte le vinacce che affiorano durante la fermentazione.