Potrebbero essere in competizione spietata tra loro, e invece hanno scelto di collaborare per diffondere una cultura del lavoro basata su onestà, trasparenza, rispetto e relazioni di qualità in tutta la catena di realizzazione di un buon progetto. Sono i sei studi creativi italiani che nel maggio scorso, durante Packaging Première & PCD Milan, hanno presentato SEGNO, il manifesto che li accomuna al di là del settore in cui sono più esperti – quello del Wine & Spirits – per stabilire e diffondere il più possibile princìpi e metodi comuni nel packaging design.
di Michela Pibiri | su PRINTlovers 103
Chi siete, come vi siete incontrati e come è nata l’idea di Segno?
Siamo sei realtà italiane che si occupano di packaging design, in particolare per il mondo Wine & Spirits. Tra di noi ci sono singoli designer e agenzie più strutturate, professionisti navigati e giovani leve, dislocati su tutto il territorio italiano. Ci siamo incontrati durante un viaggio a Praga organizzato da un fornitore comune: qui abbiamo condiviso valori, esperienze, punti di vista, idee, metodi e approccio al mestiere — riconoscendoci, quindi, come colleghi prima che competitor. Da allora è iniziato, quasi spontaneamente, un percorso durato un anno: ci siamo incontrati, scritti e confrontati a più riprese per arrivare alla stesura di un documento comune. Segno è nato così: come spazio condiviso per una dichiarazione comune da parte di un segmento della filiera del packaging italiano. Una dichiarazione di valori, come nei Manifesti artistici del secolo scorso, rivolta a tutti i nostri colleghi ma anche a clienti e fornitori.
Quali sono le principali enunciazioni del vostro Manifesto?
Segno si articola in questa dichiarazione che descrive la nostra visione: Il buon design genera valore attraverso lo sviluppo di idee generate da processi razionali. Il buon design vive di relazioni virtuose e non divisive.Ciascuno di questi punti, all’interno del Manifesto, viene descritto nel dettaglio e accompagnato da due asserzioni a supporto: nella prima ci impegniamo per garantire il valore dichiarato; nella seconda, chiediamo a clienti, partner e fornitori di fare lo stesso. Il manifesto si può leggere per intero su www.segnomanifesto.it
È un impegno professionale ma anche etico, non è così?
Lo è. Nel nostro Manifesto ci impegniamo a garantire idee di valore e su misura, che raccontino una storia potente e vera; ci impegniamo a costruire progetti razionali e comprensibili da tutti, sostenibili dal punto di vista della fattibilità tecnica, economica e ambientale; ma soprattutto — ed è qui il cuore etico del nostro messaggio — ci impegniamo a costruire col cliente una relazione basata sull’onestà, sul rispetto, sulla trasparenza reciproca di tempi, costi e risultati. Quali sono le criticità che affrontate quotidianamente nel vostro lavoro? La principale criticità è la percezione del nostro lavoro. Siamo spesso confusi per talentuosi artisti guidati dall’ispirazione, per informatici che fanno tutto col computer o per venditori di aria fritta strapagati ma senza merito. Da questa errata percezione, a cascata, nascono molte delle criticità che combattiamo ogni giorno: clienti scettici e poco collaborativi, colleghi dilettanti o improvvisati, compensi inadeguati. Il design italiano, dopo le glorie del Novecento, sembra essere diventato un mestiere di poca importanza per ragazzini smanettoni. Eppure solo in Italia sono oltre 63.000 i professionisti nel mondo del design. Una agenzia su sei in Europa è italiana: in questo superiamo sia la Francia che la Germania.
In che modo un Manifesto condiviso può aiutare a risolvere queste criticità?
Segno può dare un contributo rilevante: parlare di etica, professionalità e valore del design, impegnandoci in prima persona per garantire quei valori, ci sembra un gesto importante che può avere una ricaduta positiva su tutta la filiera. L’obiettivo di Segno non è quindi polemico, ma propositivo. Vogliamo fare massa critica per cambiare la percezione del design e del suo contributo fondamentale sul mercato.
Nel dettaglio, quindi, cosa chiedete alla filiera del packaging design?
Per progettare con valore, chiediamo trasparenza nelle informazioni: obiettivi, sviluppi, storia, necessità, aspirazioni. Chiediamo fiducia nelle nostre competenze e nella nostra capacità di guidare e accompagnare il cliente in questo percorso che sarà razionale e non solamente ispirazionale. Infine, chiediamo uno sforzo etico anche da parte di chi lavora con noi: onestà sul tempo e il budget a nostra disposizione; rispetto della nostra umanità e delle nostre richieste economiche e temporali.
Una delle caratteristiche del vostro Manifesto è la possibilità di aderirvi, rendendolo un discorso collettivo, il che rappresenta una rarità: sulle professioni creative c’è una certa tendenza al gatekeeping oltre a una forte competitività.
“Condividere anziché competere” è stato uno dei nostri motti fin dall’inizio. Nel mercato c’è davvero posto per tutti. Ciascuno di noi è consapevole della propria identità stilistica e della propria professionalità: ci influenziamo a vicenda e ci influenza il mondo, ma restiamo coerenti con noi stessi. Questa coerenza, questa identità, non sono replicabili: un cliente che cerca un certo tipo di stile o di servizio non cambierà così facilmente partner. Nel mondo di oggi arroccarsi su posizioni isolate, difendere il proprio know-how come se fosse un segreto da mantenere, è un atteggiamento sbagliato: la condivisione e la collaborazione sono i driver del futuro.
Ci sono dei criteri da rispettare per potervi aderire, e quali sono i vantaggi?
Ci sono due criteri fondamentali. Il primo è condividere e mettere in pratica i principi di Segno con il massimo impegno, dichiarandoli alla propria filiera e contribuendo alla sua diffusione. Il secondo è dare, secondo le proprie possibilità, un contributo al Manifesto stesso: esperienze, idee, difficoltà, commenti — tutto può aiutare Segno a crescere e diventare, al contempo, una piattaforma di confronto e collaborazione tra designer. Non siamo isole. Sono passati alcuni mesi dalla presentazione ufficiale di Segno a Milano, durante l’edizione 2024 di Packaging Première & PCD Milan.
Che feedback avete avuto?
La presentazione ufficiale è stata per noi il vero calcio d’inizio di Segno. Molti colleghi e partner ci hanno stimolati con domande interessanti durante lo speech, e molti di più ci hanno avvicinati nelle ore successive per parlarne. Stiamo raccogliendo adesioni e feedback importanti, sta ora a noi trasformare questo percorso in un movimento più strutturato.
Se doveste definire tre obiettivi di Segno, uno a breve, uno a medio e uno a lungo termine, quali sarebbero?
Il primo passo sarà diffondere e far crescere Segno, per far aumentare la massa critica di partecipanti e dare maggior autorevolezza al messaggio, diventando un movimento collettivo partecipato. Contemporaneamente, vogliamo riuscire a darci una veste più strutturata, con gli adeguati strumenti di comunicazione a supporto della community che ne farà parte, anche nell’ottica di ampliare e diffondere il Manifesto. A medio e lungo termine, ci piacerebbe organizzare una serie di eventi itineranti. Per raccontare Segno, senza dubbio, ma soprattutto per creare un tavolo di confronto tra designer, clienti, fornitori e partner.
Le agenzie di SEGNO:
Advision
Siamo un’agenzia di creativi con la fissa della funzionalità. Comunichiamo per mestiere e ricerchiamo il bello per passione. Crediamo che comprendere il mondo di chi decide di affidarsi a noi e imparare il suo mestiere, sia il primo passo per fare bene e meglio il nostro. Ci piacciono le sfide da togliere il fiato. Ci occupiamo di branding, packaging design, advertising, fotografia, video e digital. Etichette fuori dagli schemi, packaging sorprendenti e adv graffianti sono solo alcune delle cose pazzesche che non vediamo l’ora di creare.
BasileADV
Andrea Basile è creative director dell’omonimo studio BasileADV. BasileADV è uno studio creativo impegnato a fornire soluzioni di comunicazione visiva di alta qualità, rispondendo ai gusti e alla personalità di ogni cliente. Aiuta le aziende a stare orgogliosamente fuori dai confini della concorrenza, offrendo loro una presenza duratura sul mercato con una reale integrità d'immagine. È specializzato nella progettazione di branding e packaging; lo scopo è quello di diffondere bellezza e cultura, partendo semplicemente da un prodotto.
Granzotto Mazzer
Siamo Mattia Granzotto e Alberto Mazzer. Siamo due packaging designer specializzati nel mondo del vino ma ci piace spaziare anche in tutto il Food & Beverage. Affrontiamo progetti destinati al mercato italiano e internazionale, alla grande distribuzione come progetti per il mondo HO.RE.CA, edizioni limitate dalle basse tirature e tender per monopoli di Stato con private label. La nostra forza è una grande attitudine al risultato finale che ci stimola a trovare soluzioni intelligenti sia dal punto di vista realizzativo oltre che per il loro significato.
Idem Design
Idem Design è uno studio specializzato nel packaging design di wine & food, che unisce creatività, metodo e strategia per dare forma a storie, prodotti ed esperienze. Esplora combinazioni innovative di materiali e tecniche di stampa, creando esperienze visive e tattili inedite. Un team dinamico che pensa sempre fuori dagli schemi, per realizzare progetti identitari e iconici, capaci di elevare la comunicazione visiva a nuovi orizzonti. Con oltre 15 anni di attività, Idem Design è riconosciuta a livello internazionale, vantando premi prestigiosi tra cui Red Dot Design Award e Pentawards.
O,Nice! Studio
È uno studio di design e comunicazione fondato venti anni fa a Verona, tra le colline della Valpolicella e il Lago di Garda e da sempre operativo nel mondo Wine & Spirits. Gestisce progetti complessi con la flessibilità di un’agenzia liquida, costruendo un team di talenti su misura per ciascun brief. Ama le idee, le parole, i simboli, il pensiero laterale. Produce strumenti di comunicazione seguendone tutto il percorso, dal concetto all’oggetto. Racconta storie, immagina scenari, progetta significati e sa condividerli.
Officina Grafica
Officina Grafica è un atelier all’interno del quale scoprirete il valore di un lavoro sartoriale il cui unico scopo è quello di unire, armoniosamente, storia, filosofia ed etica dei nostri clienti. L'attenzione ai dettagli, alla pulizia e all’eleganza esalta lo spirito artigianale fatto di dedizione e autenticità grazie alle quali raccontiamo azienda, vini e territori. Vestiamo ogni anno milioni di bottiglie creando etichette e confezioni su misura che generino un valore non stimabile solo grazie all’aumento delle vendite. Il nostro obiettivo è il racconto di una storia capace di emozionare.