Non solo etichette e astucci per il mondo del vino ma anche, e sempre più, shopping bag. Parliamo di prodotti decisamente molto lontani dai tradizionali sacchetti in carta kraft, bianchi, avana o bordeaux, la cui efficiente performance si limitava alla mera e semplice funzione di trasporto. Oggi la wine shopper si propone come packaging distintivo, sbarazzino ma curato, e sempre di più mira a concorrere all’immagine percepita del prodotto, grazie alla scelta dei materiali ed alla cura nella realizzazione, con effetti grafici di grande impatto e grande cura nei dettagli.
Su PRINT 67
Al tradizionale supporto in carta kraft, la cui composizione cellulosica in fibra lunga offriva ampie garanzie di tenuta ma scarse performance estetiche ed applicative, si aggiungono i supporti speciali, in particolare spolvero quelli perlescenti, micati, o patinati cast coated, ma anche materiali alternativi a base tessuto, naturali come i cotoni o i canvas, yuta, o fibre sintetiche, che grazie alle tecnologie di stampa ink jet di grande formato, sono diventati praticabili (sia in termini economici che di tempistica) e pertanto altrettanto interessanti. Sia che si parli di shopper realizzate in stampa offset, sia che ci si riferisca alle più recenti applicazioni ink jet di cui abbiamo riferito, qualità di riproduzione, e colori brillanti, superano di granlunga le possibilità offerte dalla flessografia, tradizionalmente impiegata per la realizzazione delle shopper tradizionali, seppure dobbiamo registrare un deciso balzo qualitativo anche di quest’ultima che, grazie alle moderne possibilità tecnologiche offerte dai sistemi di produzione delle matrici e dalle nuove versioni di macchine da stampa, sono ormai prossime all’offset.
Il confezionamento è per lo più manuale, anche perché i volumi di prodotto lo consentono e le poche aziende specializzate sono in grado di offrirle a prezzi competitivi e sostenibili sul prezzo della bottiglia, in particolare per il prodotto destinato ai canali come i wine shop, piuttosto che l’enoteca, il duty free shop o ancora il wine corner della grande distribuzione. Un esempio virtuoso, anche se non recentissimo, è il progetto del 2014 di Tenuta Montina, quando si realizzò il restyling dell’intero set di comunicazione e venne presentata, fra il resto la shopping bags. Il team di progetto all’epoca era guidato da Susanna Bonato, che si è avvalsa della professionalità e competenza di Mauro Neri, designer dell’intero progetto, titolare dell’agenzia creativa Zen Arte, e del produttore di borse in carta a mano Giò Gatto, della Giò Gatto di Torino. Il progetto, rappresentato in foto, fu realizzato su cartoncino Stardream Coral di Cordenons, e venne insignito del prestigioso “Luxury Packaging Awards” nella categoria shoppers.
Prima ancora che bella la shopper deve essere funzionale
Progettare una shopping bags potrebbe apparire cosa banale ma in realtà non lo è affatto. In quanto packaging funzionalmente finalizzato al trasporto richiede specifiche caratteristiche meccaniche, differenti a seconda della destinazione d’uso. Una shopper destinata all’abbigliamento, magari all’intimo, si propone di trasportare pesi relativamente leggeri e adattabili al contenitore, rispetto ad una shopper il cui fine è quello di trasportare non meno di 1 chilogrammo di prodotto, in forma rigida, qual è una bottiglia di vino o un liquore. Questa variabile influisce non solo sullo sviluppo cartotecnico e quindi ad esempio sulla scelta della foggia o del tipo di maniglia da adottare (in carta autocontenute o applicate, in fettuccia, in cordoncino, etc), ma parte ben prima con la scelta del supporto di stampa, che deve garantire adeguate doti di resistenza alla lacerazione ed allo scoppio.
Il materiale principe è indubbiamente la carta kraft, un supporto ottenuto per lavorazione di cellulose a fibra lunga, generalmente di conifera, estratta con un procedimento chimico specifico che mira a non intaccarne le caratteristiche meccaniche per l’appunto. Il termine “kraft” è di derivazione tedesca e significa proprio forza. Con questo tipo di carta vengono realizzate oltre che le shopping bags anche i sacchi per contenuto industriale ed alimentare (si arrivano a confezionare sacchi in carta in grado di portare fino a 50 chilogrammi di prodotto).
Con questo non si vuole certo negare la possibilità di realizzare delle shopper con carte differenti dalle carte kraft, sfruttando la personalità delle carte colorate, perlescenti, goffrate, persino patinate, a patto di un scelta consapevole. È comunque doveroso preferire l’impiego di carte a fibra lunga e possibilmente verificarne le caratteristiche meccaniche