Sta per aprire i battenti l’edizione 2019 di Luxury Packaging & Packaging Innovations London, l’accoppiata di Easyfairs che rappresenta l’unico evento del Regno Unito dedicato al packaging – con un focus sull’innovazione e sul lusso – che si terrà all’Olympia l’11 e 12 settembre. In attesa di conoscere le novità presentate dagli espositori internazionali, possiamo sicuramente dire che la sostenibilità sarà al centro del programma di dibattiti e tavole rotonde, e con essa il dibattito sulla plastica e le sue possibili alternative. Nel frattempo Packaging Innovations London diffonde i risultati di un’indagine condotta insieme a ThePackHub, società di consulenza leader nel Regno Unito nell’ambito dell’innovazione nel packaging, che analizza e aiuta a comprendere i cambiamenti in atto nel settore in relazione all’uso della plastica.
Il sondaggio è stato condotto a giugno 2019 e ha coinvolto un totale di 354 partecipanti tra fornitori, brand owner, rivenditori, agenzie e società di consulenza specializzate nel packaging. I risultati rivelano alcune intuizioni interessanti nei pensieri e nelle opinioni di un settore che affronta numerose sfide, in particolare il sentimento anti-plastica che i media hanno contribuito a sviluppare e consolidare negli ultimi 18 mesi circa.
Il 62,9% degli intervistati dichiara di avere inserito nei propri piani di sviluppo politiche specifiche sulla plastica, con diverse misure in atto per cercare materiali alternativi.
Una percentuale davvero significativa degli intervistati, il 95,7%, ha dichiarato di percepire la gravità della situazione di lavorare ad almeno un materiale alternativo.
Packaging compostabile. Il 57% degli intervistati ha dichiarato di lavorare attivamente su soluzioni di packaging compostabile (a proposito, è di questo mese la notizia che Carte d’Or si rilancia sul mercato italiano con vaschette certificate PEFC e OK Compost, completamente compostabili o, a scelta, da reimmettere nel ciclo della carta).
Packaging biodegradabile. La percentuale si alza ulteriormente (62,7%) quando si parla di soluzioni biodegradabili.
Materiali alternativi. Il cartone/cartone ondulato è stato indicato come il materiale alternativo alla plastica più comune, con oltre un terzo degli intervistati (37,5%) che sta studiando nuove soluzioni/applicazioni. Il cartone è seguito dal metallo e poi dal vetro.
Confezioni riutilizzabili. C’è un notevole incremento delle confezioni riutilizzabili e ricaricabili lanciate sul mercato: il 43,2% ha dichiarato di lavorare allo sviluppo di soluzioni di questo tipo.
Plastica riciclata. Il 60.4% degli intervistati sta lavorando a prodotti con un maggiore contenuto di plastica riciclata. Probabilmente il dato è influenzato dalla possibile attuazione, nell’aprile 2020, di una tassa sugli imballaggi che contengono meno del 30% di plastica riciclata.
La percezione del problema. Malgrado la crescente attenzione nei confronti della plastica, il 46,8% degli intervistati ritiene che non se ne parli ancora abbastanza. Il 24,8% ritiene che il focus sulla plastica sia sufficiente, mentre il 28,8% ritiene che sia eccessivo.
Azioni contro lo spreco della plastica. Anche la riduzione dei rifiuti di plastica prodotti rientra nelle azioni della stragrande maggioranza (l’89,6%) degli intervistati. Il 17,2% dichiara di aver già eliminato o di aver intrapreso il processo mirato a eliminare radicalmente la plastica dal proprio business. La percentuale sale per i brand owner, i rivenditori e le manifatture (25%). La riduzione dell’uso della plastica è strategica per oltre la metà degli intervistati (51,7%) e molto lavoro di ricerca e sviluppo tra coloro (59,3%) che dichiarano di stare sperimentando attivamente materiali alternativi.
Il sentimento anti-plastica ha avuto un effetto drammatico nella percezione, da parte dei consumatori e dei media, dell’impatto che il packaging ha sull’ambiente. Effetto che cambia radicalmente richieste e aspettative; la ricerca conferma non solo che le aziende stanno rispondendo in maniera proattiva, e questo si riflette nell’aumento di soluzioni di packaging sostenibile e innovativo immesso sul mercato, ma che possiamo ragionevolmente aspettarci che la risposta alla richiesta di sostenibilità cresca nei prossimi mesi e anni.