Nobilitare con un ricamo...
Fast Ricami ha accettato la sfida, e ci siamo pure divertiti a farlo!
Il ricamo è un’arte antica, giunta ai giorni nostri ancora carica di uno charme basato sulla percezione di creatività e manualità che nella sua forma originaria la rendevano esclusiva. In Egitto e in Attica, infatti, sono state rinvenute strisce decorative risalenti a secoli prima di Cristo e data la loro precisione e accuratezza si desume che fossero frutto di una scuola regolare e formalmente codificata. Sono già presenti in tali testimonianze storiche molti punti attuali quali il punto filza, erba, punto croce semplice e orientale e il gobelin. Il ricamo rappresenta fin dalle sue origini il modo più semplice per impreziosire e personalizzare i capi d’abbigliamento indossati da personaggi di grande risalto politico o religioso, aumentandone così dignità e prestigio. In Italia, precisamente in Sicilia, questa arte inizia intorno all’anno mille, durante il dominio dei Saraceni, che vi introducono laboratori di tessitura e di ricamo, rispettivamente Thiraz e Rakam, dai quali escono manti cerimoniali di grande pregio. La parola ricamo, infatti, deriva dal lemma arabo “raqm” (racam) che significa “segno, disegno”.
L’innovazione tecnologica ha automatizzato la lavorazione manuale, mantenendo i caratteri dell’artigianalità e diventando un’eccellenza del made in Italy che, al pari di altre professionalità, ci ha resi famosi nel mondo attraverso le sue produzioni. Ne è un esempio Fast Ricami, ricamificio industriale di Lugagnano (Verona) che, grazie alla manualità dei propri collaboratori (in prevalenza collaboratrici) e agli investimenti tecnologici, è in grado di servire alcuni fra i più importanti marchi della moda internazionale.
«Oltre alle esecuzioni sulle collezioni moda, in tecniche molto differenti che vanno dal punto spugna, catenella, coiling, paillettes, cordina plissettata e molte altre, siamo in grado di eseguire ricami anche su abbigliamento tecnico, sportivo, promozionale, abiti da lavoro, lavorando su capo finito o tagliato», racconta Luca Fasoli che, con i fratelli Marco e Paolo e la sorella Cristina, gestisce l’impresa di famiglia avviata negli anni Settanta dai genitori. «L’impresa è la tipica azienda del Nord Est, nata in un garage come le startup californiane, solo che da noi, anziché sviluppare microchip tagliavamo, cucivamo e personalizzavamo lenzuola. Poi abbiamo ampliato le attività applicando loghi, marchi, patches ed elementi decorativi vari anche su tende e trapunte, biancheria per casa, tessuti per arredamento, per arrivare al mondo della moda».
Perché quindi non avrebbero potuto decorare la copertina di Print Buyer, celebrando così in modo esclusivo e degno i dieci anni tondi di pubblicazione con un numero che più che speciale (come ci ripromettiamo di proporvi ogni volta) addirittura straordinario?
Le condizioni si sono create grazie alla partnership con Manifattura del Seveso che ha deciso di appoggiare questo nostro ambizioso progetto. Cialux Double di Manifattura del Seveso è un blister ottenuto per doppio accoppiamento di una tela-carta-tela, in grado di reggere il ricamo. «Ma possono tranquillamente reggerlo molti altri materiali impiegati nel settore della stampa commerciale» prosegue Luca «come i film estrusi (polipropilene e polietilene, ndr), i tessuti non tessuti (supporti come Yupo o Tyvek, ndr) o carte plastificate. Ovviamente siamo in grado di eseguire prove preventive di verifica».
Il processo di lavorazione, detto “punciatura”, prevede lo sviluppo del soggetto grafico partendo da un bozzetto o spesso anche solo da una semplice idea. Il punciatore stabilisce il percorso, i vari tipi di punti, i colori, le dimensioni del ricamo e i vari comandi da impostare (rasafili, cambi colore, lunghezza punto, densità, velocità ecc.).
Dopodiché delinea i contorni dei vari elementi che compongono il disegno mediante una sequenza (detta blocchi) che tiene in considerazione i modi e tempi di esecuzione della macchina da ricamo, ottimizzando al meglio il percorso anche in funzione del tipo di tessuto sul quale sarà eseguito il ricamo. Poiché il risultato finale sarà condizionato da molteplici fattori (tiraggi, tessuto, filo, stabilizzatori ecc.), sarà l’abilità e l’esperienza del punciatore a determinarne il risultato ottimale.
Anche nel ricamo la lavorazione dei file è in vettoriale, il che garantisce anche la scalabilità del documento, adattabile a formati differenti. La ricostruzione del soggetto è propedeutica alla programmazione della macchina ricamatrice. Il programma deve ovviamente essere adattato a seconda del materiale di ricamo che può essere del semplice filamento (nelle svariate possibilità disponibili fra sintetici e naturali) a materiali più complessi come fettucce, passamanerie, paillettes e molto altro.
Cristina Fasoli, che si occupa della parte più creativa dell’attività, autrice dei quattro diversi ricami con i quali abbiamo nobilitato le quattro versioni di copertina di questo numero, conferma: «Possiamo fornire una gamma ampia e ampliabile di applicazioni specifiche per creare ricami sempre differenti, seguendo l’evoluzione del gusto e i differenti stili, servendoci di effetti-punto classici e speciali, come il punto catenella, il punto a cordoncino, il punto “palma”, il punto lungo, le paillettes e vari tipi di riempimento, come il riempimento a raso, a punto croce, a punto lanciato, utilizzando materiali gommosi per creare ricami in 3D e riempimenti con punti speciali e sottofondo».
www.fastricami.it