Cambiano gli oggetti del desiderio, soprattutto cambiano i desideri.
Perché in mezzo c’è la tecnologia, che al fascino della Porsche sostituisce le irresistibili lusinghe delle innovazioni dell’auto elettrica.
Intelligente, multimediale, ecologica. Un lusso ancora per pochi?
Forse. Ma non per molto.
Di Roger Botti | Su PRINT 74
Siamo abituati a considerare “beni di lusso” tutti quei prodotti e servizi meno accessibili, e che di solito “fanno sognare”. Negli ultimi anni una serie di paradigmi sono stati infranti e anche alcuni prodotti che abbiamo sognato per tanto tempo sono usciti dalla lista dei desideri classici della gente. Sono cambiati i modelli comportamentali che, con l’ostentazione di alcuni beni, facevano lo status di una persona di successo. La società moderna propone nuovi modelli del lusso, da cui nascono nuove consapevolezze, spingendo consumi più responsabili che diventano il traguardo culturale di un’espressione di sé.
Un atteggiamento, almeno in apparenza più maturo, che considera la parte etica un valore primario nelle scelte di prodotti e servizi. Siamo ben lontani dalla possibilità che queste scelte possano oggi essere “per tutti”, e che siano accompagnate da vera coerenza nelle scelte trasversali per un futuro migliore, ma sono segnali importanti di innovazione dell’offerta e cambiamento dei costumi.
Come sempre le grandi innovazioni della storia sono prima state per pochi, e quindi “di lusso", per poi trovare applicazioni più popolari, dopo essere state sognate per anni come irraggiungibili. Per anni abbiamo sognato automobili potenti, che producevano rumori assordanti per poter attirare l’attenzione dei passanti. Ci siamo fermati ad ammirarle come belle donne e sono state simboli di “status raggiunto” per tanto tempo. Oggi attira meno l’attenzione una Porsche con tutto il suo fascino apparentemente intatto, che veder passare una Tesla senza sentirla, rimanendo stupiti dall’eleganza sportiva di un’auto “muta”. Oggi molti ex possessori di auto importanti sono stati attratti da un nuovo “simbolo” che prima di tutto è tecnologico.
Come tutte le cose che ci affascinano è difficile da raggiungere, è un po’ misteriosa, e ha anche dei difetti, che però sapremo amare. La Tesla infatti è ancora abbastanza “rara”, va prenotata con grande anticipo, ci stupisce e ci appare “sconosciuta”, ha il grande difetto di una ridotta autonomia e un rifornimento sicuramente più difficile che entrare in un benzinaio.
Ecco alcune delle possibili caratteristiche per poter diventare un bene “di lusso” che forse anticipa le abitudini di domani, che rappresenta l’evoluzione tecnologica dell’uomo moderno, in attesa che diventi un mercato per tutti. Nel frattempo, come sempre intorno ad una grande innovazione, che per il momento è per pochi, nascono i bisogni di un club di consumatori, che si ritrova a spingere consumi complementari intorno a nuovi comportamenti.
Per risolvere il limite del rifornimento, con grande lungimiranza, Tesla sta sviluppando una rete di punti SuperCharger, per il rifornimento rapido delle sue autovetture in giro per il mondo.
In questi punti di ricarica con 30/45 minuti è possibile ricaricare l’auto. Un tempo breve paragonato ad una ricarica domestica, ma enorme rispetto ad una normale stazione di servizio.
Nasce così una nuova offerta, per un tempo di qualità, nella pausa del viaggio. Cose che già conoscevamo in aeroporto con un’offerta di prodotti di qualità per un target evoluto, che all’inizio poteva essere considerato “di lusso” e di cui oggi tutti noi possiamo facilmente usufruire anche con un volo low cost.
Oggi Tesla oltre a sviluppare proprie stazioni di ricarica, promuove un’interessante partnership con alberghi, centri commerciali, ristoranti e località turistiche di vario genere, sostenendo che il traffico dei clienti del proprio “club” porterà nuovo business di qualità. Niente di più semplice visto che grazie alla tecnologia oggi può essere consigliato un tragitto dove viene garantito il rifornimento corretto per il nostro ultimo “oggetto del desiderio” e che conoscendo il tipo di target che è forse ancora abbastanza clusterizzabile, è possibile offrire prodotti e servizi adeguati alle loro esigenze.
Un po’ come i porti guidano certi target, possessori di yacht , a consumi in luoghi particolari dove nascono offerte di un lusso a cui ci siamo abituati, e nelle quali ci possiamo accontentare di prendere un aperitivo in un bel posto, forse in questo caso nasceranno o si svilupperanno nuove offerte di qualità, che per ora potremo considerare “di lusso” ma che la tecnologia forse renderà “per tutti” nei prossimi decenni.