Interviste

La cultura del benessere di Unifarco

Quarant’anni di esperienza e di crescita in Italia e all’estero, con un occhio sempre attento e in anticipo sui tempi al tema della sostenibilità, sia per i prodotti sia per gli imballaggi che li contengono e valorizzano. Così, grazie all’idea vincente di avere come canale di riferimento le farmacie, Unifarco è diventato leader nel nostro Paese nello sviluppo, nella produzione e nella distribuzione di prodotti cosmetici, nutraceutici, dermatologici, dispositivi medici e make-up.

Di Achille Perego | Su PRINTlovers 97

Con sede a Santa Giustina, in provincia di Belluno, l’azienda nata nel 1982 come Dolomiti Cosmesi, produttrice di cosmetici naturali per le farmacie, e trasformata in Unifarco nel 1994, opera nel mercato italiano e in quello europeo – in Germania e Spagna con alcune filiali in Austria, Francia, Belgio e Svizzera con reti di vendita sviluppate – servendo circa seimila farmacie, oltre 650 delle quali specializzate, che hanno un rapporto che comporta la condivisione di conoscenze e servizi personalizzati. E, già a partire dal 2005, il capitale della società è stato aperto alle stesse farmacie tanto che oggi circa 370, sia italiane sia europee, sono diventate socie di Unifarco.
Una presenza azionaria che completa quella rappresentata dai soci fondatori (imprenditori e farmacisti) dell’azienda bellunese: l’attuale presidente Ernesto Riva, il Ceo Massimo Slaviero, il vicepresidente e responsabile dell’area scientifica Gianni Baratto e Luigi Corvi, vicepresidente e alla guida del Sales & marketing.

L’offerta commerciale di Unifarco, esordisce Luigi Corvi, si articola in dermocosmesi e igiene, principalmente creme, detergenti e tonici per tutti i tipi di pelle, oli e bagnodoccia per il corpo, shampoo, balsamo e maschere per capelli, creme solari, prodotti cosmeceutici, fitocosmesi. Prodotti che rappresentano circa il 60% dei ricavi che nel 2022 hanno raggiunto i 147 milioni di euro, con una crescita del 14,7 % sul 2021, e di cui circa il 22% viene realizzato sui mercati esteri. Per i quali, dopo l’espansione in Europa, si guarda sia a un rafforzamento nel Vecchio Continente sia a uno sviluppo extra UE, dal Regno Unito al Medio Oriente fino alla Corea del Sud.
Unifarco però opera anche nel settore dei dispositivi medici – principalmente creme e detergenti per pelli allergiche, atopiche, psoriasiche, seborroiche e a tendenza acneica, colliri, sciroppi e compresse indicati per varie patologie – e in quello degli integratori alimentari, probiotici, fermenti lattici, proteine e gastrointestinali. Infine, stanno crescendo anche i prodotti per il make-up – trucco per il viso, occhi, labbra e smalti per unghie – e quello degli alimenti per diete chetogeniche. «Da 40 anni Unifarco – sottolinea Luigi Corvi – diffonde la cultura del benessere, crea prodotti che fanno star meglio le persone, fornisce ai farmacisti strumenti e servizi per essere consiglieri di buona salute, mantenendo la propria identità, indipendenza e attenzione alla sostenibilità».
Un’identità che riguarda sia i prodotti, con i marchi Farmacisti Preparatori, Ceramol, Dolomia, Biomalife, MyCli e KeyLife, sia il packaging, in gran parte primario mentre quello secondario è utilizzato solo per alcune linee come le creme per mani e viso contenute in barattoli di vetro. Con la scelta, proprio all’insegna dell’indipendenza, di realizzare in casa gran parte di imballaggi, etichette e materiale stampato, come brochure e cataloghi, e rivolgendosi all’esterno, in particolare per gli espositori dei punti vendita, a partner storici e qualificati come le Grafiche Antiga di Crocetta del Montello e le Arti Grafiche Possenti di Piacenza.

L’attenzione alla sostenibilità di un’azienda che nel 2021 è diventata Società Benefit pubblicando anche il primo Bilancio di Sostenibilità relativo al periodo 2017-2020, emerge dai numeri. Nel 2022 l’organico aziendale è cresciuto dell’8,3% rispetto al 2021 con 533 dipendenti di cui il 60% di genere femminile e con un aumento del 21% di lavoratori con un’età pari o inferiore ai 30 anni. Sono state incrementate anche le ore di formazione interna ed è stato implementato il progetto “Benessere 365”, destinato a promuovere uno stile di vita corretto ed equilibrato con iniziative dedicate ai dipendenti in diversi ambiti, tra cui nutrizione, movimento, salute e supporto psicologico.
Unifarco ha altresì confermato un importante sostegno a favore di numerosi progetti con finalità culturali, sociali e sportive promosse da enti nazionali e territoriali tra cui Croce Rossa Italiana, La Forza e il Sorriso – LGFB Italia Onlus, Società Nuova – Cooperativa Sociale ONLUS e Associazione Internazionale Dino Buzzati.

A livello territoriale Unifarco ha confermato il sostegno al progetto “Salvaguardia dei Prati a Narciso” della dorsale prealpina bellunese e la collaborazione con il “Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi”. «La corporate social responsability è un percorso, non sempre agevole o scontato, che ineluttabilmente deve essere intrapreso da ciascuna organizzazione, per poter essere protagonisti dell’era nella quale stiamo vivendo» dice sempre Luigi Corvi. «Fin dalla nascita della società marciamo risoluti in questa direzione, senza chiedere nulla a “qualcun altro” ma operando in prima persona, consapevolmente e responsabilmente, per il bene di tutti e di questo nostro unico, meraviglioso pianeta». Oltre alle attività implementate da Pharma Health Institute, Unifarco ha erogato nel corso dell’anno 3.152 attività di formazione per 1.930 farmacie partecipanti. L’azienda bellunese ha inoltre confermato la collaborazione con l’Accademia Italiana di Storia della Farmacia, facendosi carico di tutte le attività di redazione e pubblicazione del suo periodico quadrimestrale a carattere scientifico “Atti e memorie – Rivista Italiana della Storia della Farmacia”.

Fondamentale, su tutti i fronti, è l’impegno per l’ambiente. I prodotti Unifarco vengono così concepiti nella loro formulazione attraverso un processo esclusivo, messo a punto dall’area R&D denominato “Eco-design formulativo”, e per cui ci si avvale di una quarantina di ricercatori che operano in sei laboratori, in grado di mappare tutti gli indicatori di impatto di ogni singola materia prima. Nel corso del 2022 sono state mappate complessivamente circa 600 materie prime mentre l’azienda, che investe il 4% del fatturato in Ricerca & Sviluppo, vanta ben 19 brevetti registrati. A livello di impatto ambientale degli stabilimenti, Unifarco ha portato inoltre a termine la sostituzione di tutti i corpi luminanti a incandescenza con circa 200 nuovi corpi a Led consentendo di ottenere una riduzione dei consumi di energia elettrica pari al 12%. È stata anche incrementata al 95% (dall’85% del 2021) l’incidenza degli acquisti di energia elettrica da fonti rinnovabili certificate rispetto all’approvvigionamento totale e abbattuti i prelievi complessivi di acqua dalla rete idrica pubblica pari a un meno 24,6% rispetto all’anno precedente. A questo si aggiunge l’impegno alla compensazione di Co2 dei prodotti Dolomia certificati EPD, derivante dall’acquisto di crediti di carbonio legati a progetti internazionali di riforestazione in Brasile e di produzione di energia idroelettrica in India, e l’utilizzo sempre più diffuso di plastica riciclata nel packaging, che nel 2022 ha visto un incremento del 170%.

Il packaging primario, oltre ai prodotti, rappresenta un fiore all’occhiello di Unifarco. Che, nel segno del valore dell’indipendenza, realizza gran parte degli imballaggi al proprio interno grazie all’acquisizione nel 2014, ricorda Luigi Corvi, di PM Pack, azienda cartotecnica di Santa Maria di Sala in provincia di Venezia. PM Pack, con 12 dipendenti e un fatturato di 7 milioni di euro, produce e commercializza imballaggi anche per conto terzi con una forte attenzione all’innovazione e alla sostenibilità.

Valori espressi e realizzati da packaging innovativi come l’Eco Piping Bags, un contenitore cosmetico per prodotti skincare. Il prototipo, spiega il vicepresidente di Unifarco, è una felice combinazione di imballaggio primario e secondario: il primo è costituito da un morbido “contenitore a sacchetto” realizzato con bioplastiche e materiali compostabili, il secondo da uno speciale cartoncino dotato di un particolare design per ospitare il contenitore a sacchetto e permettere una facile allocazione a scaffale. In particolare il contenitore primario è costituto da un “sacchetto” ideato su misura per l’uso cosmetico rivestito da una speciale carta che garantisce una migliore presa e una piacevole esperienza tattile. Il “contenitore a sacchetto” è unito a un sistema di erogazione dal design studiato ad hoc per l’utilizzo pluridose tipico dei comuni packaging cosmetici. Il formato dell’imballaggio secondario – un parallelepipedo affusolato a base quadrata – è studiato invece per posizionare facilmente il contenitore primario a scaffale del punto vendita o negli ambienti domestici. Si tratta quindi, sottolinea Luigi Corvi «di un packaging estremamente leggero, riciclabile e compostabile». La conferma che anche sul packaging in Unifarco, e quindi nella controllata PM Pack, si guardi al futuro, arriva anche dal premio ricevuto, sempre in tema di sostenibilità, dalla sac à poche che trasferisce nei cosmetici le modalità d’uso tipiche di una pasticceria, fornendole alle farmacie.

Un posto di rilievo, sempre nell’ambito del packaging, riveste anche un progetto innovativo come l’airless. Si tratta, anche in questo caso, di un contenitore cosmetico. «Durante la pandemia la reperibilità del packaging era diminuita drasticamente, compresi anche gli airless. Per questo come Unifarco siamo stati costretti – ricorda il vicepresidente dell’azienda bellunese – a svilupparne uno nuovo, in collaborazione con PM Pack, per avere una costanza di produzione».
Questo nuovo airless è realizzato in polipropilene con un sistema che permette la fuoriuscita del prodotto per mezzo di un diaframma (in questo caso una pompa completamente in polipropilene). Premendo il dispenser si crea un effetto sottovuoto che tende a spingere verso l’altro il pistone del flacone, impedendo all’aria di entrare, preservando il prodotto da ossigeno, agenti esterni, contaminazioni e deterioramento. Pertanto i plus del sistema airless sono la perfetta conservazione, igiene e sicurezza, dosata precisa, nessuno spreco. L’airless sviluppato da PM Pack è interamente prodotto in monomateriale totalmente metal free. «Avere un packaging in monomateriale – aggiunge Luigi Corvi – facilita anche il consumatore finale a smaltirlo correttamente».

Inoltre, spiega ancora il vicepresidente di Unifarco, «per l’esposizione e il supporto dei nostri prodotti utilizziamo display in cartotecnica, sviluppati in eco-design. Infatti l’intero processo, le carte che scegliamo e le finiture che utilizziamo mirano a impattare il meno possibile sull’ambiente. Abbiamo poi espositori durevoli in vari materiali, come il plexiglass, derivati da materie plastiche riciclate (Greencast)».
Infine, nel segno dell’indipendenza, spicca anche una tipografia interna all’azienda. «Per gestire le etichette dei nostri farmacisti – conclude Corvi – abbiamo realizzato una tipografia digitale, dotata di due macchine, che stampa in tempo reale le etichette da applicare ai prodotti del cliente, senza bisogno di magazzino».

 


21/07/2023


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