Interviste

Gli incantesimi di carta di Mauro Seresini

Che geometria, che eleganza, che poesia le creature di carta di Mauro Seresini. Guardatele una per una riprodotte su queste pagine. Sono morbide, silenziose, impazienti di esistere. Sembrano nascondere curiosi pensieri, pronte a raccontarci le loro storie tessute nella materia eterna e palpabile di cui sono fatte.

Di Anna Aprea | Su PRINT 71

Incide con gesti meticolosi la carta Mauro Seresini, la piega, la incolla e, come per incanto, modella le sue meravigliose sculture. È così che nelle sue mani prendono vita bizzarri animali, borse, scarpe, curiosi volatili, villaggi, stoviglie, farfalle, fiori, draghi… Il suo è un universo fatto di creature silenziose come il loro autore, 'cose' che si nutrono di carta e di colore.




Spesso le farfalle di Mauro volteggiano e cercano passaggi nell’aria di carta e di neve, i pesciolini nuotano nel profondo del mare, gli alberi si animano e, come incerti della propria esistenza, provano a persuadere il mondo che la materia di cui sono fatti è viva. Accade nei videoclip che realizza per i suoi blasonati clienti — da Gucci a Pomellato, da Trussardi a Chanel ci sono un po’ tutti i nomi che contano nel suo portfolio — in cui gioielli, borse, scarpe e abiti firmatissimi fluttuano nell’aria, si flettono, si trasformano, percorrono infaticabili zig zag da un lato all’altro del video. È figlio d’arte Mauro — il suo papà è pittore, la mamma è sarta di teatro — ma il percorso professionale che ha seguito è andato un po’ contromano. Ha lasciato presto gli studi e ha fatto tanti lavori, lavori manuali comunque: prima il muratore poi il barista, poi ancora il meccanico, l’elettricista, infine lo scenografo. “Proprio quando facevo il meccanico — rievoca — durante le ore di lavoro creavo sculture di nascosto, utilizzando tutto ciò che avevo davanti agli occhi”. Poco dopo, sempre da autodidatta, Mauro scopre la carta, attraverso cui, poco a poco, si è espressa la sua creatività. Nella carta Mauro ha cominciato a rilasciare impronte di sé, tracce di memoria e forme immaginate, colmando così quella ricerca di bellezza che lo ha sempre inseguito.

Oggi il gioco di modellare materiali casuali è diventato una professione e Mauro Seresini è un artista della carta tra i più apprezzati. Il suo talento è riconosciuto da Valentino, Bulgari, Gucci, Moschino, Chanel, Buccellati, Fendi, Pomellato Tod’s, Etro… suoi clienti abituali, per ciascuno dei quali ha realizzato una creatura di carta.

Cominciamo proprio dalla carta, come l’hai scoperta?
Per caso. Ho fatto tanti lavori, sono stato meccanico, elettricista e anche scenografo e proprio quando ero scenografo mi hanno chiesto di fare un origami gigante per IoDonna. È stato allora che ho scoperto la carta:ho lavorato per tre giorni consumando una grande quantità di fondali di carta, fino a riuscire a dare la forma che avevo in mente, un enorme airone alto due metri e mezzo. È stato l’inizio del mio percorso. Non avevo alcuna competenza, io sono un autodidatta e non ho mai fatto un corso specialistico, e in più detesto gli origami. È stata la prima volta che ho avuto il contatto con questo materiale. La competenza l’ho acquisita continuando ad utilizzare la carta, col tempo ho capito come trattarla, tagliarla, unirla, lavorarla. Adesso lavoro con qualsiasi tipo dicarta: dalla più pregiata al cartone riciclato. Quella più adatta al mio lavoro è una carta giapponese che compro a Milano.

I tuoi nuovi lavori sono molto diversi dalle sculture di carta…
Queste opere in rilievo sono il risultato di una mia tecnica nuova che ho scoperto poco tempo fa. L’idea da cui nascono è quella di voler dare volume alla carta. Il volume nasce dalla luce e dalle ombre, la tridimensionalità fa vivere questi disegni.

Come procedi per realizzare queste opere?
Parto da un foglio di carta comune, lo incido da un lato e dall’altro più volte fino a quando riesco a ottenere rilievi. È la luce radente che poi fa venir fuori le ombre e tutto diventa tridimensionale.

Sarà questa l’evoluzione futura del tuo lavoro?
Forse è un'evoluzione. Sono sempre in cerca di nuovi stimoli.

A proposito di stimoli, dache cosa ti lasci ispirare?
Viaggio, ascolto musica, vivo semplicemente la mia vita. Tutto ciò che mi sta intorno, anche una buona cena di pesce e un buon vino sono fonte di ispirazione.

Strumenti e materiali delle tue creazioni… a parte la carta?
Oggi utilizzo bisturi, lame, forbici, colle, strumenti che ho costruito per fare le pieghe, ho scolpito il gesso, lavorato con il legno, utilizzo l’ottone per creare lampade e sculture, assemblo elementi…

Come procedi per realizzare le tue creazioni?
La tecnica da me utilizzata esclude, nella maggior parte delle volte, qualsiasi intervento o supporto digitale
o elettronico, inizio direttamente a dare le forme che ho in mente tagliando, incidendo, piegando, tante volte sbagliando per trovare poi la soluzione.

Per chi e per che cosa sono adatte?
Da Valentino a Bulgari, da Fendi a Canali a Trussardi insomma sono creazioni utilizzabili da tutti i miei clienti sia per la pubblicità che per un qualsiasi utilizzo: pubblicità stampa e video, editoriali, eventi, vetrine, allestimenti.

I clienti che operano nel settore del lusso sono molto esigenti. Cosa ti chiedono di solito?
Mi danno spesso solo un'indicazione, magari un tema, una suggestione, un input da seguire. Di solito sono libero di interpretare.

L’idea di fare la copertina di Print 71?
Mi è piaciuto moltissimo lavorare per Print: per la prima volta una mia opera è stata nobilitata in fase di stampa.

E il drago in copertina... raccontaci come lo hai fatto.
Esattamente così: partendo dall’inizio e arrivando alla fine.

Parli pochissimo, difficile farti raccontare le cose. Se ogni artista ha un segreto, il tuo è il silenzio?
Forse...


 


22/06/2018


Interviste