È nata in Germania nel 1876 e da 90 anni è di famiglia anche nelle case italiane. E se i suoi prodotti sono nati per semplificare la vita delle persone, la sostenibilità ambientale e sociale è parte fin dalle origini del suo modo di fare impresa, evolvendosi con i tempi e le necessità. Ci racconta questo percorso Mara Panajia, presidente e AD di Henkel Italia.
Di Achille Perego | Su PRINTlovers 101
È entrata nelle case degli italiani poco più di 90 anni fa. E da allora non ne è più uscita aggiungendo ai prodotti per la casa, con marchi leader come Dixan (il Persil nel nostro Paese), Perlana, Pril, BioPresto, Nelsen, Vernel o l’Acchiappacolore, quelli per la cura della persona, a partire dai prodotti per i capelli (Schwarzkopf) fino agli adesivi come il Super Attak di Loctite e Pritt, la prima colla stick della storia lanciata nel 1969.
Prodotti i cui nomi sono forse più conosciuti, grazie anche alle campagne televisive che hanno segnato la storia della pubblicità in Italia e in qualche modo anche linguaggio e costume, della casa madre tedesca: il gigante Henkel. L’azienda, fondata nel 1876 da Fritz Henkel – la cui famiglia detiene ancora la maggioranza delle azioni – nel 2023 ha venduto nel mondo detersivi, cosmetici e adesivi prodotti per 21,5 miliardi di euro e in Italia per oltre 650 milioni. Già 40 anni prima della fondazione, nel maggio 1893, Fritz Henkel scrive in una lettera indirizzata al responsabile vendite di aver “spedito le prime 100 casse [del detersivo per bucato Bleich-Soda] in Italia”, augurandosi di “sviluppare l’Italia come mercato di vendita” visto che “le campionature arrivate circa otto giorni fa hanno avuto un successo strepitoso”. L’azienda viene costituita a Lomazzo (Como) come Società Italiana Persil nel 1933 e cresce fino a diventare una realtà che nel 2023 ha realizzato 650 milioni di euro di ricavi e conta più di 800 dipendenti distribuiti tra gli uffici di Milano e gli stabilimenti di Ferentino (Frosinone), dove si producono detersivi per il bucato e le stoviglie, Casarile (Milano) e Zingonia (Bergamo), specializzati negli adesivi per l’industria. A queste sedi si aggiungono il centro applicativo Adhesive Technologies di Caleppio di Settala (Milano).
In questi novant’anni Henkel non ha smesso di crescere nel nostro Paese puntando sui due pilastri dell’innovazione e della sostenibilità. Pilastri che riguardano non solo i prodotti, quindi il contenuto delle confezioni, ma anche il contenitore, ovvero quel packaging che vede Henkel tra i campioni mondiali d’utilizzo e in prima fila per renderlo più sostenibile.
«La nostra è una storia fatta di piccole, grandi rivoluzioni che hanno migliorato la vita quotidiana rendendo più semplice fare il bucato, prendersi cura dei propri capelli, esprimere sé stessi o produrre qualcosa» spiega Mara Panajia, da settembre del 2022 presidente e AD di Henkel Italia. Calabrese di origine, citata nel 2021 da Forbes tra le 100 donne italiane di maggior successo, dopo la laurea alla Bocconi ha iniziato il suo percorso lavorativo in Danone ed è entrata in Henkel nel 2000 per trasferirsi nel 2014 al quartier generale di Düsseldorf, dove ha ricoperto il ruolo di Corporate vice president prima di tornare nel 2018 in Italia «dopo cinque anni – dice – in cui facevo tutte le settimane la pendolare con la famiglia a Milano» come General Manager di Laundry & Home Care, dando un contributo decisivo alla riorganizzazione della divisione e al rilancio dei marchi più rilevanti.
L’anno scorso il gruppo ha varato una “rivoluzione” interna annunciando la nuova divisione HCB–Henkel Consumer Brands, che affianca la divisione Adhesive Technologies, riunendo sotto un unico cappello gli storici brand per la cura della casa e quelli della persona. «Il nuovo assetto, che pesa per circa il 50% sul business in tutto il mondo – spiega Panajia – prevede un piano orientato a valorizzare i principali brand delle due categorie: un approccio che punta a massimizzare il successo di un portafoglio selezionato di prodotti, per continuare a rispondere efficacemente ai nuovi trend di mercato. Allo stesso modo, la divisione Adhesive Technologies è costantemente orientata all’innovazione della sua offerta per creare soluzioni sempre più sostenibili e all’avanguardia per i prodotti di tutti i giorni e per la grande industria italiana. Con le nostre due divisioni, in linea con la nostra strategia stiamo continuando a plasmare un portafoglio vincente, conservando forte e certa la volontà di creare e mantenere uno sguardo positivo verso il futuro: per farlo, investiamo nelle persone, in innovazione e sostenibilità, valori da sempre al centro del DNA di Henkel».
Quanto al centro?
«Fin dalle origini Henkel ha avuto una grande attenzione a quella che oggi viene chiamata sostenibilità. Pensi che già nel 1912 era stato creato un pronto soccorso interno, nel 1927 il protocollo di sicurezza per i lavoratori e nel 1940 fu aperto il primo asilo nido aziendale!».
Come è proseguita questa attenzione ai valori della sostenibilità?
«Anche negli ultimi anni, impegnativi dal punto di vista economico e competitivo, siamo riusciti a non arretrare sui temi della responsabilità ambientale e sociale, facendo anzi molti passi in avanti sulla strada che abbiamo tracciato. L’Italia sta dando un contributo importante nel raggiungimento degli obiettivi definiti a livello globale. Stiamo accelerando la transizione energetica dei nostri siti produttivi e lavoriamo per rendere sempre più sostenibili i prodotti».
Henkel è una grande consumatrice di plastica per gli imballaggi: come si è sostenibili anche in questo settore?
«Già oggi l’87% del nostro packaging è riciclabile e riutilizzabile e per alcuni prodotti è già stato raggiunto l’obiettivo, fissato al 2025, per l’uso solo di plastiche riciclabili. Vorrei ricordare anche le scelte coraggiose rispetto alle abitudini dei consumatori, assunte per favorire lo smaltimento come quella presa nel 2020 rendendo da bianco a trasparente il flacone del detersivo per i piatti Nelsen. Ma il nostro impegno non si limita alla tutela dell’ambiente e riguarda anche i collaboratori e le comunità in cui operiamo».
La sostenibilità, del resto, fin dalle origini è parte del modo di fare impresa di Henkel. Nell’ultimo Rapporto Sviluppo Sostenibile, dando evidenza dei risultati raggiunti nel 2023 rispetto agli obiettivi definiti nella strategia 2030+ Sustainability Ambition Framework, l’azienda ha confermato così l’impegno per diventare climate positive entro il 2030 e andare oltre la neutralità carbonica, arrivando a produrre più energia pulita di quanta ne consuma e generare così un saldo positivo. In questo percorso Henkel ha aumentato all’89% la quota di elettricità da fonti rinnovabili oggi usata nei 161 siti produttivi distribuiti nel mondo, con l’obiettivo di arrivare al 100% entro il 2030. Rispetto al 2010, le emissioni CO2 per tonnellata di prodotto sono diminuite del 61%, avvicinandosi al traguardo del meno 65% che punta a raggiungere entro il 2025. La decarbonizzazione della produzione prevede investimenti mirati per modernizzare gli stabilimenti risparmiando energia e, ove possibile, produrre energia pulita direttamente nei siti Henkel. In Italia, l’azienda ha rinnovato la torre di atomizzazione del sito di Ferentino (Frosinone), che oggi produce detersivi in polvere consumando il 16% in meno di metano e il 40% in meno di elettricità, con una riduzione delle emissioni CO2 pari al 18%. Diversi progetti sono in corso di realizzazione anche a Casarile (Milano). Poiché l’impronta carbonica complessiva di Henkel è legata per oltre il 70% all’uso dei prodotti e allo smaltimento delle confezioni, l’azienda prosegue sempre nella direzione degli investimenti in R&D per migliorare le formule dei prodotti offrendo le stesse o migliori prestazioni con un minor impiego di energia e acqua, e integrando il più possibile materie prime da fonti rinnovabili. Come detto, Henkel vanta oggi l’87% di packaging riciclabile o riusabile, con l’obiettivo di raggiungere il 100% entro il 2025, e intende poi portare al 30% la quota di plastica riciclata nelle confezioni dei prodotti al consumo entro il 2025: attualmente la percentuale media è pari al 19%, ma sono già in commercio diverse referenze con flaconi in plastica riciclata al 100%. Entro il 2025, il 100% della carta e del cartoncino impiegato nelle confezioni sarà riciclato o proveniente da fonti rinnovabili.
L’obiettivo quindi è quello di superare nuovi traguardi sul fronte della sostenibilità del packaging che negli ultimi trent’anni ha visto passaggi significativi come il lancio dei primi flaconi Dixan in plastica riciclata nel 1992, l’introduzione del braille sulle confezioni dei detersivi nel 2009 (prima azienda a farlo nel settore della detergenza), la completa eliminazione delle microplastiche dai prodotti cosmetici nel 2016, il lancio delle confezioni di Pritt senza plastica nel 2022. In particolare questa strategia per il packaging si fonda su tre pilastri. La progettazione intelligente degli imballaggi con la riduzione del relativo materiale puntando entro il 2025 a utilizzare solo imballaggi dotati di tutte le proprietà necessarie per l’ingresso in un processo di riciclo o riutilizzo. Quindi l’uso di materiali provenienti da fonti rinnovabili con l’obiettivo di utilizzare interamente carta e cartone provenienti da materiali riciclati o, laddove è richiesto l’uso di fibre vergini, materiale proveniente da foreste gestite in modo sostenibile e certificate. Infine, il terzo pilastro riguarda la “chiusura del cerchio insieme”. Per questo Henkel collabora con le aziende lungo la catena di valore per promuovere il progresso nell’infrastruttura per il riciclo e sta sviluppando e testando nuovi loghi per gli imballaggi dei prodotti al fine di promuovere abitudini di acquisto sostenibili e comunicare le modalità per un corretto riciclo.
Gli esempi di imballaggi pensati anche con i fornitori per una corretta sostenibilità sono tanti. Come, per esempio, la nuova soluzione di rivestimento per Loctite con una sigillatura a caldo (heat seal coating) che ha aperto le porte a nuove soluzioni sostenibili, sostituendo il film di PE (polietilene) con la carta negli imballaggi primari e secondari di prodotti vari, da quelli per l’igiene agli alimenti, alle attrezzature industriali. Il packaging di tutte le colle Pritt e Loctite Super Attak inoltre è realizzato esclusivamente con carta e cartone riciclabili al 100% sapendo che avere packaging monomateriali è uno degli aspetti fondamentali per semplificare il riciclo. Per i prodotti per il bucato, la cura della casa e dei capelli è stata integrata la plastica riciclata nei flaconi di diverse referenze come Vernel Concentrato, Nelsen concentrato, Bref Spray e Biopresto a mano oggi in plastica PET riciclata al 100%. I flaconi e le sleeve che li rivestono sono fatti di due plastiche diverse, che devono essere separate prima di metterle nella differenziata in modo che possano essere avviate ai rispettivi processi di riciclo, e per questo Henkel ha facilitato la rimozione delle etichette termoretraibili.
Le confezioni di Bio Presto – scelto dal ministero delle Imprese e del Made in Italy tra i marchi storici della mostra “Identitalia, The Iconic Italian Brands” – Perlana e Dixan da quest’anno sono al 50% in PE riciclato mentre le scatole caps/discs al 50% in PP riciclato con il rivestimento removibile in cartoncino all’80% riciclato. Gliss shampoo e siero idratante Aqua Revive presentano confezioni in plastica riciclata al 100% come il Gliss balsamo spray express Seta Luminosa, mentre Coloreria Italiana vanta confezioni in plastica PP riciclata al 50% Significative infine sono anche le scelte sostenibili fatte per il packaging di adesivi e sigillanti. La famosa colla stick Pritt ha un tubetto in plastica riciclata fino al 65% e il blister interamente in carta di cui almeno l’85% riciclata. Nel 2022 inoltre è stata eliminata la “finestrella” in plastica. Interamente in carta è anche il blister di Loctite Super Attak Gel Riposizionabile mentre proprio a febbraio di quest’anno Henkel ha compiuto un ulteriore passo in avanti in termini di sostenibilità ambientale annunciando le nuove confezioni Pattex in plastica riciclata post-consumo fino al 95%. Le cartucce riciclate sono già disponibili in Italia per i sigillanti Pattex Pro e saranno gradualmente introdotte per gli adesivi di montaggio MilleChiodi e i sigillanti per il fai-da-te per completare la transizione “green” entro il prossimo autunno.