Packaging significa letteralmente “imballaggio”, ma nel suo utilizzo comune racchiude anche gli aspetti che vanno al di là dell’involucro e comprendono i processi produttivi e i fattori estetici.
La sensorialità del packaging è fondamentale, soprattutto in alcuni settori, come il Luxury, il Beauty e il Food & Beverage. Non tenerne conto può fare la differenza tra un prodotto che funziona e uno che non farà molta strada. Se quindi le funzioni primarie del packaging sono quelle di contenere, conservare, proteggere (sia il prodotto sia il consumatore) e trasportare, non bisogna trascurare quelle legate all’informazione e alla vendita. Per questo è necessario sviluppare una strategia: il packaging è un vero e proprio progetto di comunicazione che deve rispecchiare la personalità dell’azienda e far sì che il prodotto venga associato al brand attraverso font, colori, immagini; deve dire con onestà e veridicità ciò che contiene; deve essere in grado di dare informazioni in maniera rapida ed efficace; deve essere affidabile nei materiali e nella tecnologia di realizzazione; deve rispettare un equilibrio tra il suo scopo e il suo costo e deve essere coerente con i valori dell’azienda, soprattutto quando si parla di innovazione e green, perché chi ha a cuore l’ambiente non può non utilizzare packaging riciclati e/o riciclabili e/o a basso impatto ambientale.
Tipi di packaging
Sì, ma di quale tipo di packaging parliamo? Il packaging primario è quello a diretto contatto col prodotto, pronto al consumo (per esempio, la lattina di coca-cola e il flacone di profumo). Il packaging secondario contiene il primario e può essere o non essere destinato alla vendita diretta (per esempio, la confezione multipack di Coca-Cola e l’astuccio che contiene il flacone di profumo). Il packaging terziario invece è destinato alla logistica e non finisce sullo scaffale. Per il packaging primario e, in molti casi, per quello secondario, una buona progettazione è quella capace di esercitare appeal sul cliente finale.
Settori del packaging
Ogni mercato ha il suo packaging. Una classificazione esaustiva è stata tracciata nel Libro Bianco del Package Printing 2017 di ACIMGA – ARGI: per il punto vendita, i packaging prevalentemente considerati sono shopper, scatole prodotto, POP (Point of Purchase); per il Farmaceutico, blister, film, astucci, etichette; per il Luxury, box rigidi, etichette e shopper; per la Cosmetica, astucci, etichette e shopper; per il Food&Beverage imballaggi flessibili, etichette, contenitori, vassoi; per la Logistica cartone ondulato ed etichette.