Un mondo illustrato
Il 2019 sarà l’anno d’oro degli illustratori, a patto che sappiano interpretare l’identità dei brand con un lavoro altamente personalizzato. Una buona illustrazione sarà la carta vincente per distinguersi sul mercato: niente più immagini stock, via libera ai colori forti e vibranti, briglie sciolte alla conquista dell’unicità. Vale per tutto il mondo della comunicazione visiva, e il packaging non farà eccezione.
Colori forti, anche nella moda
Go bold! Nel 2019 non c’è spazio per timidezze ed esitazioni nell’uso del colore. Questa tendenza l’abbiamo vista crescere nel corso degli anni, e ora siamo giunti a un picco di estremo coraggio, quasi sfrontatezza. Tonalità ultra sature, palette squillanti, accostamenti arditi quindi, e lo dice anche Pantone nelle sue previsioni su ciò che vedremo sfilare nelle passerelle questa primavera: colori pieni di vita, luce, energia.
Materiali non convenzionali
Materiali inconsueti usati con intelligenza = prodotti straordinari. Rifiuti zero, materiali biologici (nel senso di viventi) come confezioni che si trasformano in piante se vengono messe a dimora in un vaso o in giardino, packaging commestibile, materiali che reagiscono alla musica sono solo alcune delle idee che verranno utilizzate dai brand più giovani e innovativi. Più convenzionali ma mai fuori moda – anzi, in costante ascesa – sono i materiali di origine naturale, come legno, pelle e cellulosa, soprattutto nel lusso. Ma a una condizione: che non facciano male all’ambiente e provengano da fonti rinnovabili e certificate.
Caratteri cubitali e personalizzati
Se improvvisamente diventassimo tutti presbiti, il design tipografico del 2019 ci verrebbe incontro con font così grandi da rendere superflua qualunque immagine. Una parola forte può essere sufficiente, da sola, per far funzionare il packaging, soprattutto se è in grado di combinare sapientemente caratteri maiuscoli e minuscoli. Ma attenzione: anche nel coraggiosamente e sfrontatamente grande ci vuole misura, equilibrio e, in una parola, minimalismo. Ah, e non dimentichiamo che quello che vale per l’illustrazione vale anche per la tipografia: personalizzare, personalizzare, personalizzare.
Elogio del vuoto
Alzi la mano, se ha il coraggio, chi ancora non ha capito che “less is more”. Davvero, senza scherzi, più si va avanti meno i consumatori avranno pietà per i design affollati, sovrabbondanti, confusionari. Il futuro è minimalista: poche scelte, ma nette e precise, insomma, e senza timore degli spazi vuoti in tutti gli ambiti del design.
Asimmetria
Come il minimalismo, anche l’asimmetria nel design è quasi un esercizio zen. Siamo abituati a concepire l’equilibrio come bilanciamento speculare, ma è solo un’illusione superficiale. I designer possono usare l’asimmetria per creare armonia nell’intera composizione, combinando sapientemente pieni e vuoti, caratteri tipografici e motivi geometrici, ricordando sempre che l’occhio del consumatore vede prima ciò che è più grande, e che quindi, non ce ne voglia Saint-Exupéry, l’essenziale deve essere ben visibile agli occhi.
Fonte: www.behance.net
Immagini:
1. Author Andreas Roosson - Project coffee beans
2. Author Christopher Stanko - Project T2 Tea Core Range
3. Author Firmalt - Project Maraca
4. Author fagerström ® - Project unPacked
5. Author Jerome & Zimmerman, Antonio R Ayala, Sofía Maltos, Lorena Amaya, Luis De Hoyos Altamirano - Project Brives
6. Author Gianluca Ciancaglini, Alessandro Latela, Paolo Angelini - Project Unikit
7. Author Estudio Pum - Project Intrínsecos